Politica
Leuropa a 50 anni scopre un soggetto nuovo
Più di un centinaio di manager delleconomia sociale europea si sono ritrovati per firmare il cosiddetto «Appello di Parigi »: un nulla osta allingresso del terzo settore alla corte dei grandi...
La casa parigina dell?Europa, situata in un bel palazzo signorile del Marais, ha voluto festeggiare per prima il cinquantesimo compleanno dell?Unione europea, accogliendo numerosi dirigenti del terzo settore di 24 Paesi, pronti a mettersi in rete per fronteggiare l?economia classica, quella del profitto. L?iniziativa, portata avanti da un anno dall?associazione inglese Acevo e da una partnership franco-svedese, si è ispirata ai migliori standard dell?attivismo anglosassone in termini di organizzazione. All?ingresso dell?hôtel particulier non mancavano né un cartello né un carnet in omaggio per celebrare la solennità dell?evento. La rete Euclid è già alla ricerca di nuovi membri e di ulteriore sponsoring dopo quello concesso da Banca Intesa.
In maniera inventiva, l?asse anglo-italiano si era messo in moto per radunare alcuni responsabili del non profit bolognese, la fondazione Ant, l?Antoniano dei frati minori e la web house Nethical, oltre all?Asvi.
Per aprire la rete ai Paesi dell?Europa continentale, gli organizzatori avevano preso a carico una parte delle spese di viaggio e di soggiorno di alcuni rappresentanti del non profit.
L?Europa è una e non deve più spezzarsi in due parti, l?Est e l?Ovest. Gli interventi a nome dell?Ungheria e della Slovenia hanno chiaramente richiesto una cooperazione totale che si appoggi sulla condivisione dei saperi e della metà della rete. Se «cercare l?Europa è un modo per crearla» (dixit Denis de Rougemont), la nuova rete Euclid dovrà impegnarsi per una tale mission con tutti gli europei. Stojan Zagorc di Papilot ha ricordato che le ong in Slovenia o nel Montenegro sono delle creature giovani, che soffrono di una mancanza di supporto governativo e di servizi. Infine, è stato più volte ribadito che il motore dell?economia sociale sta nell?ascoltare i cambiamenti del mondo, in particolare Marianne af Malmorg di Ideel, ha illustrato un partenariato di 16 non profit svedesi. Occorre adesso individuare le vie per formalizzare la partecipazione piena ed intera di tutti a questo processo di inclusione. Vitaeurope presente al convegno ne è una significativa prima espressione.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.